L’“Erbario Estense” è un prezioso e noto reperto conservato presso l’Archivio di Stato di Modena, anonimo e senza data, attribuibile presumibilmente agli ultimi tre decenni del secolo XVI.
Si tratta di un volume composto di 149 carte complessive con 181 campioni vegetali interi o in più o meno piccole sezioni agglutinati su 146 fogli; solamente questi ultimi sono contrassegnati in alto a destra da una numerazione progressiva di mano coeva (le prime 3 carte non sono numerate).
Alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso, su decisione del Direttore dell’Archivio di Stato, Angelo Spaggiari, e su intervento di Maria Antonietta Labellarte del Laboratorio di restauro dello stesso istituto, il volume è stato sciolto per salvaguardare la conservazione dei campioni botanici. Attualmente ciascuna carta è collocata in apposito contenitore antiacido e in cartelline di carta barriera.
L'Erbario costituisce ancora oggi un rebus per molti aspetti, dall'identificazione del suo autore al corretto riconoscimento di alcune specie botaniche.
Per questo motivo, seguendo una traccia segnata dalla direttrice Patrizia Cremonini (pdf), è tuttora oggetto di uno studio multidisciplinare e di attività di valorizzazione nell'ambito di una convenzione sottoscritta dall'Archivio (direttrice: Lorenza Iannacci; referenti: Riccardo Pallotti; Annalisa Sabattini) con il Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Modena e Reggio Emila (referente: Carlo Romagnoli).
Attivo, inoltre, un percorso didattico ed è in corso di svolgimento una tesi di dottorato per la digitalizzazione, metadatazione e pubblicazione sul portale Lodovico dell'Erbario