La mostra è aperta dal 26 maggio al 30 settembre 2017 con i seguenti orari:
Martedì dalle 14.30 alle 16.30
Mercoledì e Sabato dalle 10.00 alle 12,30
Realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche UNIMORE, la mostra si inserisce nell'ampio programma di eventi di “Mutina Splendidissima: 2200 anni lungo la via Emilia”, che intende non soltanto valorizzare le origini romane delle tre città di Modena, Parma e Reggio Emilia, ma contestualizzarle nell'ambito del ruolo svolto ininterrottamente fino ai nostri giorni dall'asse viario che le collega.
Tracciato 2200 anni fa, il percorso della via Emilia ha mantenuto la sua vitalità, venendo rispettato o modificato nel corso del tempo secondo le differenti necessità economico-demografiche. Da Bologna a Modena a Reggio Emilia la via, raffigurata nelle mappe selezionate dal prestigioso fondo “Mappario Estense”, si riconferma il vivo nerbo portante del territorio cui Modena deve la sua originaria nascita ed ancora la sua attuale identità. Il percorso espositivo pone in evidenza alcuni temi che ruotano intorno all'argomento della strada e della viabilità. La prima parte infatti apre uno squarcio sull'antica via Emilia romana e sulle suggestioni nella storia dell'arte del classico e dell'antico. Nella seconda parte si dà maggiore visibilità agli aspetti economici e alla toponomastica dei luoghi. Nella terza sezione invece si ripercorre virtualmente il percorso della via Emilia da Reggio Emilia a Bologna, attraversando Modena, con una serie di mappe che illustrano in modi differenti le caratteristiche ora fisiche ora antropologiche del territorio attraversato.
A cura di: Milena Bertacchini, Mauro Calzolari, Maria Carfì, Sonia Cavicchioli, Patrizia Cremonini, Paola Foschi, Andrea Rossi
Restauro: Maria Antonietta Labellarte, Cecilia Rossi
Indagini diagnostiche: “DIAR Art diagnostic” di Andrea Rossi
Allestimento: Maria Antonietta Labellarte
Comunicazione: Maria Carfì
Fotografia: Teresa De Masi
Grafica: Giuseppe Gambetta - Comune di San Giovanni in Persiceto
con la collaborazione di tutto il personale dell’Archivio di Stato di Modena